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Selezione e Passione per l'American Staffordshire Terrier
Allevamento Triskell Ast

In foto uno degli stalloni più belli e rappresentativi del nostro allevamento amstaff. Rio Triskell Ast El Diablo

STUDIO SULLA TESTA DELL’AMERICAN STAFFORDSHIRE TERRIER

a cura di Francesco Paolo Lucido che ringrazio
“ if you have the head everything else follows”

” Con quest’affermazione, a metà degli anni ’90, il grande Clifford Orsmby (X-Pert Kennel) enunciava, al giovane Renato Paco Zanoia, uno dei Principi di base per l’allevamento cinofilo: l’importanza prioritaria di ogni allevatore è quella di pretendere e perseguire una buona e corretta testa per i propri riproduttori. Questo in linea di principio vale per la selezione di tutte le razze canine e, nello specifico, dell’American Staffordshire Terrier. L’affermazione del Prof. Giuseppe Solaro “il carattere di una razza è dato per la maggior parte dalla testa” ossia “la testa dice la razza”, da un punto di vista cinotecnico, trova riscontro in quanto, tra i pregi relativi di un cane di razza, le note di tipo che compongono la testa ne determinano gran parte della tipicità se equiparate a quelle del resto del corpo visto che vi appartengono 22, su un totale di 57, regioni in cui questo si suddivide. Durante la valutazione di una testa l’attenzione dell’esperto Giudice dovrebbe essere interessata, più che all’analisi dei rapporti tra i suoi diametri, alla tipicità ed all’armonia di tutte le sue regioni e sottoregioni. Il seguente studio si propone unicamente, senza alcuna pretesa scientifica, di sottolineare l’importanza della Cinologia ed applicare le regole di misurazione cinometriche al Modello dell’American Staffordshire Terrier; sostituendo, quindi, a termini generici, propri di uno standard “a maglie larghe” puramente di concezione anglosassone, dei dati precisi rilevati da accurate misurazioni eseguite sia sui disegni che ne rappresentano l’ideale modello nel “moderated type”, sia su alcuni esemplari che ne esprimono fenotipicamente le caratteristiche. 

La testa è composta da due regioni, la regione craniale o cranio e la regione facciale o muso. Esaminiamole dettagliatamente entrambe, servendoci oltre che del Modello, del relativo commento redatto dal Club che tutela la razza nella sua terra d’origine: lo Staffordshire Terrier Club of America (S.T.C.A.).

“TESTA: di media lunghezza, profonda, cranio largo, masseteri molto pronunciati, stop marcato, orecchie piazzate alte.”


Commento allo standard S.T.C.A.

“Il muso dovrebbe apparire circa la metà della lunghezza totale della testa. La testa è profonda, dall’alto verso il basso fino alle ganasce. La profondità non è raggiunta da una fronte alta, ma da ganasce profonde. La mandibola del cane dovrebbe essere ben sviluppata molto indietro al cranio. Il suo cranio è largo, con uno stop ben definito ed arcate sopraccigliari ben distinti. Tuttavia, la testa non deve essere esagerata. L’indicazione della lunghezza media deve essere mantenuta. Se il cranio è troppo ampio, la testa apparirà corta il che è scorretto. La testa è tutta profonda, ma la profondità deve essere dovuta grazie alla mascella inferiore, quindi non dovrebbe essere raggiunta una profondità eccessiva, comunque senza forza di mascella inferiore….”

 

Commento allo standard S.T.C.A

La testa dovrebbe apparire della dimensione corretta in relazione al corpo del cane. Né troppo grande, né troppo piccola. È di media lunghezza equilibrata con il corpo del cane di medie dimensioni. 

Da quanto riportato sia dallo Standard, che dal suo commento, risulta praticamente impossibile stabilire le proporzioni di questa “testa di medie dimensioni”: un termine empirico per definire dei rapporti che verrebbero fissati unicamente attraverso delle misurazioni cinometriche. Quindi mi limiterò ad applicarle, come detto, al fine di ricavarne delle nuove ed interessanti informazioni. E’ buon principio in cinometria che le misurazioni vadano riferite convenzionalmente ad una misura in relazione ai profili esaminati, nello specifico è l’altezza al garrese del cane (HH’). Partendo da questa, di volta in volta, si vanno a considerare i rapporti che insistono tra essa e le misure dei
diametri trasversali e/o longitudinali dell’animale. Sebbene la testa debba dare l’impressione di forza ed ampiezza, non deve mai sembrare troppo grande per il corpo, per cui il cane deve essere sempre armonioso nel suo insieme. Prendendo in esame il modello ideale dell’American Staffordshire Terrier risulta che la testa ha una lunghezza cefalica totale A (punta del tartufo) B (punto Inion) ed una larghezza bizigomatica (CD) pari rispettivamente a circa il 40% ed a circa il 28% dell’altezza al garrese (HH’). La larghezza bizigomatica della testa (CD) deve presentare un rapporto di 3:5 rispetto la larghezza del petto, misurata ai margini supero-anteriori delle braccia (EF).

(*)In cinometria per rilevare la lunghezza del muso o faccia ci si serve del compasso o nonio (ma si potrebbe utilizzare ugualmente anche un maneggevole cinometro). A tal fine si misura la distanza dalla linea che unisce gli angoli interni nasali (linea fronto-facciale z), in Fig.2, al margine supero-anteriore del tartufo. Per quanto riguarda la lunghezza del cranio si misura dalla linea fronto-facciale all’apofisi occipitale esterna, in quanto il punto craniometrico INION è il punto più sporgente in direzione posteriore sul piano mediale del cranio della protuberanza occipitale. Per quanto riguarda invece la larghezza totale della testa o lunghezza bizigomatica il riferimento per la misurazione è la distanza, in direzione perpendicolare alla mediana della testa, tra i due punti zigomatici più sporgenti: rif. punto craniometrico MALARE (C-D). (Fig.2)

 

L’indicazione del commento allo standard proposto dallo S.T.C.A., rispetto al rapporto 1:1 tra cranio e muso, non nego che molte volte mi ha lasciato alquanto disorientato. Nello studio della testa (Fig.1) la linea di demarcazione tra la regione del muso e quella del cranio è tracciata come una retta sghemba che dall’angolo interno nasale dell’occhio unisce il punto craniometrico Gabella, in corrispondenza quindi del centro delle due arcate sopraccigliari; diversamente non riesco invece a rilevare la delimitazione della lunghezza del cranio in direzione posteriore. Difatti, se si intendesse questa come linea di demarcazione tra cranio e muso, effettivamente verrebbe rispettato il rapporto 1:1 indicato dal commento, ma come è stato già ampiamente esplicato, per la conoscenza delle proporzioni corporee e delle misure del corpo del cane, la Cinognostica si avvale della Cinometria (*). Applicando semplicemente le regole di misurazione cinometrica possiamo indubbiamente enunciare che per l’Amstaff:

Standard

“Il rapporto di lunghezza tra cranio e muso, rispetto alla lunghezza totale della testa è quella di un 60% per il cranio ed un 40% per il muso ovvero 3:2. (Fig.2)

Sempre dalle rilevazioni effettuate sul Modello risulta un INDICE CEFALICO totale, ottenuto dalla misura della larghezza bi zigomatica (CD) x 100 / la lunghezza totale della testa (AB), intorno a 62/64 ovvero un brachicefalismo; auspicabilissimo se si pensa che è pur sempre un valore a metà, tra quello di un lupoide mesocefalo (old english terrier) e quello di un molossoide nettamente brachicefalo (antico bull dog), dai quale la nostra razza discende, e delle quali deve, comunque in ogni caso, presentare delle caratteristiche di tipicità intermedie (half & half).

La testa si presenta talmente ben scolpita che combina forza ed eleganza; il parametro di riferimento deve sempre essere la moderazione e MAI l’eccesso. Il cranio con una lunghezza bizigomatica (CD) di circa 3/5 rispetto alla lunghezza totale della testa (AB), determina una notevole ampiezza delle fosse temporali entro le quali si sviluppano muscoli omonimi piuttosto pronunciati, tuttavia lo sviluppo muscolare più importante della testa è dato dai potenti masseteri. La profondità del cranio GG’ misurata, perpendicolarmente all’asse mediano, dalla sua sommità al margine inferiore più esterno della mandibola è di circa 3/5 la lunghezza totale della testa, ciò evidenzia, come indicato dal commento, un cranio piuttosto quadrato nelle 3 dimensioni. Come rilevato dalle misurazioni anche la lunghezza del cranio TT’, risultando circa i 3/5 della sua lunghezza AB, tende, come visto, ad una congruenza sia rispetto alla sua larghezza e sia alla sua profondità che deve essere raggiunta, come prescritto dal commento, dallo spessore di una potente mascella inferiore piuttosto che dall’altezza del salto naso frontale. Lo Stop (salto naso frontale), visto di profilo, deve essere ben evidenziato quasi come un discendente, ma netto, gradino piuttosto che come un alto dislivello tra l’asse della faccia e quello del cranio. Nella regione del cranio la testa deve presentarsi pulita, asciutta priva di qualsiasi ruga. In un soggetto in attenzione, quando le orecchie sono sollevate, è tollerata una leggera rugosità della fronte.

Commento allo standard S.T.C.A.
Gli assi del cranio e del muso dovrebbero essere paralleli se osservati dal lato. Non dovrebbe esserci tendenza per un viso, un volto piatto o una faccia di rana. Nei maschi, lo sviluppo muscolare sul cranio superiore può far aumentare leggermente il piano (nelle femmine in misura minore), ma non deve tuttavia differire molto dalla direzione dell’asse del muso. La forma del cranio superiore dovrebbe mostrare la struttura ossea sottostante, non essere troppo ricoperta con la carne o con i muscoli per mascherarla totalmente e sembrare grossolana.”

 

E’ inopinabile l’indicazione del commento circa la direzione reciproca degli assi cranio facciali che, ad un osservatore posto lateralmente alla testa del cane, dovranno risultare paralleli (Fig.4). Il commento tiene anche presente che, specialmente negli esemplari di sesso maschile, a causa dello sviluppo dei muscoli temporali, il piano tangente al cranio rispetto a quello del muso potrebbe apparire leggermente convergente qualora ci si riferisca a piani tangenti ed a regioni rivestite delle loro parti molli (muscoli, tegumento, pelo). Ovviamente questo è improvabile se ci si avvale dei principi di misurazione craniometrici. Ricordiamo che la testa di tutte le razze di cani sottostà a tre profili: rettilineo, concavilineo e convessilineo che fanno riferimento alla corrispondenza direzionale reciproca degli assi longitudinali del cranio e del muso ovvero degli assi cranio facciali.

Commento allo standard S.T.C.A.
Gli assi del cranio e del muso dovrebbero essere paralleli se osservati dal lato. Non dovrebbe esserci tendenza per un viso, un volto piatto o una faccia di rana. Nei maschi, lo sviluppo muscolare sul cranio superiore può far aumentare leggermente il piano (nelle femmine in misura minore), ma non deve tuttavia differire molto dalla direzione dell’asse del muso. La forma del cranio superiore dovrebbe mostrare la struttura ossea sottostante, non essere troppo ricoperta con la carne o con i muscoli per mascherarla totalmente e sembrare grossolana.”

 

“Il profilo della testa dell’American Staffordshire Terrier è rettilineo o ortoide, ciò significa che gli assi longitudinali superiori del cranio x e del muso y sono fra loro paralleli.

  •  L'asse longitudinale superiore del cranio è determinato dalla retta ideale y tracciata dal centro del
    margine esterno della squama occipitale (punto craniometrico "Inion") al punto craniometrico
    "Nasion", cioè al punto d'incontro delle apofisi nasali e mascellari superiori con le ossa frontali.
  •  L'asse longitudinale superiore del muso è determinato dalla retta ideale x, che partendo dal margine
    supero anteriore del tartufo, seguendo il profilo della canna nasale, raggiunge il punto intermedio della
    linea trasversale che congiunge gli angoli interni degli occhi. (Fig.4)

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