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Selezione e Passione per l'American Staffordshire Terrier
Allevamento Triskell Ast
STUDIO SULLA TESTA DELL’AMERICAN STAFFORDSHIRE TERRIER

Occhi Commento allo standard S.T.C.A

“il colore scuro degli occhi è essenziale per poter ottenere un’espressione appropriata. Gli occhi chiari sono riportati come difetto. Il colore degli occhi dovrebbe essere marrone, della tonalita’ piu’ scura possibile…”

“OCCHI: Scuri e rotondi, piazzati bassi sul cranio e distanziati tra loro. Non sono ammesse rime palpebrali depigmentate.”

In Fig.6 è riportata la scala dei colori dell’iride di tonalità marrone 1B che va dalla sua espressione più scura del nero 1A, passando per le relative tonalità intermedie del marrone (= nero + giallo), come detto, in relazione al quantitativo di pigmento giallo secondo una percentuale crescente. Ne consegue che i colori 1A, 1B, 2A rappresentano i toni più scuri del marrone quindi la colorazione preferibile secondo il Modello; i colori 2B, 3A e 3B ne rappresentano le tonalità intermedie, comunque accettabili che non compromettono il giudizio; 4A, 4B, 5 e 6 invece sono i toni chiari giallo/ambra ovviamente altamente indesiderati per i motivi di cui sopra.

“Non devono avere la forma di mandorle affusolate né essere triangolari, e devono essere
posizionati bassi e profondi nel cranio. Non devono mai sporgere o protendere. Sono di media grandezza, né troppo piccoli (porcini) né troppo grandi. L’espressione deve essere molto
diretta, dando un’impressione di prontezza, sicurezza, intelligenza e coraggio, mai paura o
indecisione.”

Femmina tigrata nata  in allevamento dal nostro stallone Guapay  ed affidata ad un famoso allevatore ed handler in Ungheria

Il colore dell’iride dell’occhio è fondamentale al fine di ottenere una tipica espressione di razza nello staffordshire americano, pertanto sia lo Standard che il relativo commento forniscono un’indicazione unanime: deve essere del più scuro dei toni del marrone. Le tonalità cromatiche chiare dell’iride (grigio, giallo, verde, gazzuolo, così come l’eterocromia) sono tra i pochi difetti annoverati dallo standard. Una colorazione eccessivamente chiara, come un occhio color giallo ambra conferirebbe un’espressione affine a quella dei rapaci, impavida, aggressiva e feroce. Ovviamente il termine “chiaro” è un indicazione empirica, non essendo riportato in relazione a cosa un occhio vi apparirà in eccedenza, quando non si presenta “della tonalità più scura del marrone”. Il parametro di riferimento cromatico minimo è il tono del colore del mantello. In genere occhi più chiari rispetto a questo riferimento tendono a risaltare eccessivamente e, come già detto, a compromettere l’espressione di razza. A tal proposito volevo fare una precisazione riguardo i mantelli tigrati: l’allele Br (Brindle) provoca la distribuzione della melanina nera in strisce sui mantelli fulvi alterandone, conseguentemente, la percezione della tonalità che apparirà, nella sua totalità, decisamente più scura. Questo fa sì che gli occhi degli esemplari con queste caratteristiche, ma di una tonalità cromatica dell’iride pari, o a volte perfino più scura, rispetto a quella del mantello, “sembreranno” inevitabilmente chiari, poiché risalteranno rispetto alle bande scure di tigratura, anche se in realtà non lo sono. Pertanto solo gli esemplari che manifestano un colore dell’iride della stessa tonalità delle parti più scure del mantello non presenteranno questa caratteristica. Gli occhi hanno un certo grado di cangianza ed in base a vari fattori, in particolare al grado di esposizione alla luce, tendono a variare la percezione del proprio colore entro una certa gamma. Per quanto riguarda le razze canine i riferimenti cromatici standardizzati sono basati sul colore predominante dell’iride e sul quantitativo in esso presente del pigmento marrone o giallo in relazione al nero.

L’elemento che caratterizza enormemente l’espressione è dato dagli occhi che, oltre per il colore, vanno valutati anche in relazione alla loro forma ed alla loro posizione sulla testa. In linea di massima in cinognostica vale il principio che la forma della rima palpebrale è in relazione con la posizione dell’occhio che sarà rotonda se frontale, ovalizzata se sub-frontale, mentre diventa sempre più a mandorla stretta se laterale od ultra laterale. La posizione degli occhi viene determinata dal comportamento dell’asse palpebrale (p) con l’asse mediano (m) della testa (Fig.7). Nello specifico si è in presenza di una posizione Frontale quando i due assi formano tra di loro un angolo nell’intorno dei 90°, ed è propria dei cani grossolani, ipertipici con teste nettamente brachicefale con un’accentuata depressione fronto-nasale e si associa spesso ad una rima palpebrale rotonda; di una posizione Semilaterale quando i due assi formano tra di loro un angolo tra i 70° ed i 60° e si accomuna normalmente ad occhio a mandorla (pastore tedesco, setter inglese e bracco italiano); di una posizione Laterale quando l’angolo e’ di 55° (Collies e Cani nordici) e di una posizione Ultra laterale quando l’angolo è di 50° (Levriero-Russo). Da quanto detto ne consegue che:

“Gli occhi dell’American Staffordshire Terrier devono presentare palpebre di forma ovale ed essere inseriti in posizione sub-frontale in quanto l’asse palpebrale forma con l’orizzonte un
angolo che va dai 10° ai 15°, mentre con l’asse longitudinale mediano della testa forma un angolo che, per differenza di quanto detto sopra, va dai 75° agli 80 °. “ (Fig. 7)

I margini palpebrali devono presentarsi sempre completamente pigmentati anche negli esemplari con ampie aree bianche sulla regione della testa e, mi preme evidenziare, che dovranno regolarmente aderire al bulbo oculare senza presentare rovesciamenti né all’interno (entropio), né all’esterno (ectropio) in quanto difetti trasmissibili. Un altro elemento caratterizzante l’espressione tipica di razza, e che la influenza di molto, è la distanza tra occhi. Occhi troppo ravvicinati fra di loro, conferendo al cane dei seni frontali stretti, faranno apparire il muso allungato e sottile, togliendo fierezza all’espressione tipica della razza. La loro distanza deve essere tale da permettere
una canna nasale piena e ben inserita nel cranio. Altra caratteristica fondamentale non prescritta dallo standard è che gli assi oculari devono essere sempre paralleli tra di loro senza mai convergere o divergere (strabismo)

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